sabato 12 novembre 2011

A cena da Altin - di Emanuele Cidonelli








Lo staff di Cesvi Albania ha organizzato una cena presso l'agriturismo Mrizi I Zanava, poco lontano da Lezhe, per discutere con alcune autorita' del distretto di Permet la possibilita' di attivare sul territorio un circuito Slow Food.
Che piccole azioni intraprese da uomini semplici racchiudano la forza di grandi rivoluzioni, è una morale che in molti ci siamo sentiti predicare almeno una volta. Ma sedere al tavolo di un ristorante con la sensazione che ciò che vi sta accadendo attorno valga la bellezza di un miracolo, è un’opportunità che pochi hanno potuto (o saputo) riconoscere.
C’è un angolo di mondo qui in Albania, sperduto tra le colline di Fishta, dove giurereste di aver consumato il pasto più buono che vi sia mai capitato, e dove quel miracolo si ripete ogni giorno. Sono sempre pieni i tavoli del Mriri i Zanave: pieni di albanesi venuti a riscoprire l’orgoglio della loro tradizione gastronomica, pieni di stranieri venuti a gustare l’estratto più genuino della cultura di questo Paese, e pieni di cooperanti, anche, venuti per ascoltare storie e respirare l’assaggio di un’Albania migliore.

Eppure, nel suo agriturismo il giovane Altin Prenga non cucinerà mai per voi pizza, pasta, cotolette o qualsiasi altra cosa che non faccia parte della sua cultura. Tutti i piatti si attengono alla più antica tradizione pastorale, cucinati esclusivamente con i frutti di questa terra, presentanti nel rispetto della semplicità in cui sono nati e serviti nella corteccia e nella terracotta con l’eleganza di chi crede che servire sia, da sempre, un’arte suprema. Perché in fondo il Mrizi i Zanave è, soprattutto, il luogo dove si consuma un’idea, un’idea rivoluzionaria che Altin serve ai suoi clienti con ostinato entusiasmo, e con un sorriso, quasi nascondesse, dietro la sua voglia di raccontarla, un segreto. A questa idea il Cesvi non poteva rimanere indifferente, con la consapevolezza che cooperare significa fermarsi ad ascoltare l’altro. E imparare.

L’idea è che l’Albania, e forse ogni sistema culturale, possa trovare all’interno della sua storia e della sua terra, quanto necessario per la sopravvivenza e lo sviluppo, e che se sviluppo significa crescere nella capacità di confrontarsi con il resto del mondo, tale crescita non possa avvenire senza una rivalorizzazione delle tradizioni, incluse quelle gastronomiche.

Altin è stato per dieci anni in Italia, abbastanza per apprendere quanto la cultura del nostro Paese abbia costruito la sua grandezza sull’ostinazione con cui ha riproposto al mondo la sua cucina e le sue tradizioni più basse e popolari.
“Siamo un popolo di pastori. Tutti i nostri piatti più tradizionali sono piatti poveri concepiti per far parte della vita quotidiana pastorale. Anch’io sono un pastore, e non capisco perché dovrei vergognarmene”. L’idea di Altin è anche e soprattutto un’idea imprenditoriale, perché decidere di cucinare solo ciò che la propria terra offre, nel rispetto dei suoi gusti e dei suoi cicli stagionali, con la sola aggiunta della creatività, significa poter garantire un marchio di qualità a costi di gestione bassissimi, mantenendo prezzi accessibili a buona parte dei suoi connazionali e sostenendo la produzione agro-alimentare del Paese.

Deve essere stato un gran giorno per questo ragazzo, quello in cui ha scoperto che esistevano nel mondo più di 100.000 persone che la pensano come lui, e che queste persone si sono unite in una rete di esperienze che porta il marchio di Slow Food.

Per noi del Cesvi, la comprensione e l’adozione di tali principi da parte della comunità locale rappresenta un forte incentivo per il progetto di valorizzazione turistica e ambientale dell’area di Përmet e dei suoi prodotti tipici. È per questo che abbiamo deciso di aiutare Altin nella costruzione di una rete Slow Food in Albania invitando nel suo ristorante alcune personalità del territorio, certi che i suoi piatti e il suo entusiasmo avrebbero convinto tutti. Il risultato più tangibile è stata la serata che quelle stesse autorità hanno organizzato a Përmet giovedì 20 ottobre per raccogliere le adesioni al primo convivium Slow Food in Albania.

Del resto, quello al Mrizi I Zanave è stato un vero e proprio convivio: un incontro in cui il buon cibo e l’idea di un giovane cuoco sono diventati un’occasione unica di dialogo culturale.

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